L’evidenza clinica e la ricerca sono concordi sul fatto che molti sintomi dei bambini sono una conseguenza di traumi non elaborati nei genitori. Non è il tentativo si colpevolizzare madri e padri: i genitori traumatizzati possono essere capaci e attenti emotivamente sintonizzati con i bisogni dei bambini. Eppure in momenti di particolare stress e vulnerabilità rispondere con paura, impotenza o rabbia ad alcuni comportamenti dei figli. Quella paura annidata nelle reti della memoria più antica che proviene da trame familiari intrise di esperienze di perdite precoci, trascuratezza abusi riemerge improvvisamente in alcuni momenti della relazione con il partner o i figli. Prima di ogni altra considerazione nella valutazione di bambini con sintomi occorre ricercare nella storia dei genitori e dei nonni eventi che possano aver sensibilizzato la persona e averla fatta sentire in pericolo o vulnerabile. Questa trasmissione del trauma da padre in figlio, la catena inesorabile di dolore può essere interrotta se, riflettendo sulla nostra storia rintracceremo eventi di questo tipo e li porteremo alla luce dandogli il giusto significato e se ancora troppo dolorosi li elaboreremo. ( Anna Rita Verardo)
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